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mercoledì 24 luglio 2013

Laboratorio pittura su stoffa

Dalla disciplina “Arte e immagine” per raggiungere i “Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola primaria”: L’alunno utilizza le conoscenze e le abilità relative al linguaggio visivo per produrre varie tipologie di testi visivi (espressivi, narrativi, rappresentativi e comunicativi) e rielaborare in modo creativo le immagini con molteplici tecniche, materiali e strumenti (grafico-espressivi, pittorici e plastici, ma anche audiovisivi e multimediali).

Ecco il laboratorio.

La pittura su stoffa è una delle tecniche artistiche che permettono di personalizzare oggetti di uso quotidiano, dalle borse all'abbigliamento, fino agli accessori per arredare la casa.
 Ecco alcuni rapidi consigli per iniziare a dipingere su qualsiasi tipo di stoffa.
 Per prima cosa dovete procurarvi il materiale necessario.

Serviranno:
- un supporto in stoffa: non serve andare a comprarlo ex novo, sarà più divertente e utile iniziare con un capo o un oggetto che avete in casa e che non vi soddisfa più. Possiamo partire con la federa di un cuscino o con una semplice T-shirt;

- colori specifici per stoffa: ne esistono di vario tipo e si trovano nei negozi di colori e fai da te, ma anche nei supermercati più forniti. Scegliete tra quelli per pennello o a pennarello. E' consigliabile averne di entrambi i tipi per realizzare i particolari delle decorazioni da ottenere. Un ottimo kit è quello composto da: colori primari in tubetto (rosso magenta, blu ciano e giallo, bianco e nero), pennarelli nero e uno di un colore a vostra scelta per le rifiniture, in base al tono principale della vostra decorazione. Durante la ricerca dei colori è importante avere chiaro in testa il progetto da realizzare. Sarà così possibile scegliere al meglio se acquistare colori coprenti (più densi che non lasciano intravedere il tessuto), o trasparenti, se preferite avere un effetto velato di sovrapposizione con il colore del tessuto;

- alcuni pennelli: se ne possono usare di vario tipo e dimensioni. Serviranno sia pennelli tondi che pennelli piatti, ma dovranno essere molto morbidi. Consiglio comunque di tenere a portata di mano anche qualche pennello più rigido per ottenere delle "graffiature" ai disegni. In questo modo potrete giocare con effetti artistici e più gratificanti;

- disegni, stencil o stampe: nella scelta del soggetto abbiamo completa libertà. Il massimo della soddisfazione si otterrà realizzando i soggetti direttamente di nostro pugno. Tuttavia si può ricorrere a stampe o a stencil se si vogliono decorazioni in serie, loghi o immagini precise;

- una matita da stoffa, per realizzare la bozza del disegno;

- ferro da stiro, in modo da preparare al meglio il supporto e fissare i colori.

Una volta procurato tutto il necessario si potrà procedere con la decorazione vera e propria. Lavate il capo che dovete dipingere e stiratelo, in modo da non dover combattere con le increspature della stoffa mentre lavorate. Inserite quindi un foglio di cartone sotto il primo strato di stoffa (all'interno della maglietta o della federa di cuscino, ad esempio). In questo modo avrete una superficie rigida su cui lavorare ed eviterete al colore di passare allo strato sottostante. iniziate a segnare i contorni del vostro disegno, con lo stampo o lo stencil, o a mano libera. Non abbiate paura di improvvisare e di lanciarvi in soggetti personalizzati. La maggiore resa nella decorazione si ha infatti partendo con soggetti semplici, come spirali o figure solide piene. Prendete spunto dalla pittura rupestre o dalle incisive rappresentazione simboliche che connotano la storia antica e contemporanea. Passate quindi a colorare il tutto e a delimitare i contorni con il pennarello. Rifinite i particolari. Lasciate asciugare per circa 2 ore e stirate per fissare il colore. Lavate nuovamente il capo per terminare il lavoro e pensate al vostro prossimo sfogo creativo.












martedì 23 luglio 2013

Tangram






 
Aspetti didattici del gioco
Questa applicazione consente di avviare, attraverso una esperienza concreta, all'intuizione dei concetti di conservazione di area e di confronti di aree.
Nel gioco sono disponibili diverse figure da comporre.
Qualsiasi figura realizzata con il tangram deve essere costituita impiegando tutti i sette pezzi. Le tessere potranno essere spostate per ottenere figure con forme diverse, ma equiestese.
Il compito del tutor sarà quello di sollecitare a riconoscere, ed evidenziare l'equivalenza delle figure, confrontando le diverse forme ottenute in precedenza.
I movimenti rigidi da applicare alle figure sono:
- la traslazione (tieni premuto il tasto sinistro del mouse e trascina la figura),
- la rotazione di 45° oraria,
- il ribaltamento (solo del parallelogramma).

Obiettivi didattici
- raffigurare con forme geometriche
- operare con figure piane
- riconoscere le figure geometriche piane, anche se diversamente orientate nel piano
- confrontare superfici
- sperimentare fenomeni di conservazione delle superfici
- riconoscere l'equiestensione di figure piane
- eseguire traslazioni, rotazioni e ribaltamenti
- realizzare composizioni di isometrie





Tangram  gioca!

martedì 16 luglio 2013

Eureka!




Scopo del progetto

Far costruire ai bambini, partendo da un kit di materiale fornito loro, un giocattolo che deve avere quale unica caratteristica vincolante l’essere mobile.

Periodo dato per la realizzazione del giocattolo, circa 6/8 settimane con un minimo di 20 ore impiegate.

Come si realizza il progetto

  1. Il gruppo classe viene diviso in gruppi di 4/5 bambini, facendo attenzione ad inserire in ciascun gruppo un numero uguale di maschi e femmine compatibilmente con la composizione della classe;
  2. A ciascun gruppo viene fornito un kit di materiali composto, ad esempio, da molle, tondini di legno/ferro, rotelline di legno, elastici, ….. (facendo particolare attenzione alla sicurezza);
  3. Nel gruppo ciascun bambino assume un ruolo preciso. I ruoli sono: disegnatore tecnico, estensore del diario di bordo, costruttore, disegnatore artistico e pubblicitario;
  4. Il gruppo dovrà accordarsi su quale giocattolo costruire con il materiale dato e poi realizzarlo;
  5. Le uniche due regole da rispettare sono: 1) il giocattolo deve essere mobile almeno in alcune delle sue parti (aprire, saltare, ruotare, alzare); 2) le idee non vengono proposte dagli insegnanti, nascono dal lavoro del gruppo. Il progetto intende sviluppare l’attitudine al fare lasciando che i bambini si esprimano liberamente senza l’interferenza degli adulti, diventando indipendenti e imparando a risolvere i problemi da soli. L’insegnante in questo contesto è un facilitatore del percorso.

 

Obiettivi principali

1)      Coltivare la naturale predisposizione dei bambini a capire il funzionamento delle cose che li circondano.

2)      Coltivare il desiderio di costruire e creare, utilizzando la fantasia e quindi innovando, proprio dei bambini di questa fascia di età;

3)      Investire in creatività.

4)      Fornire un’opportunità di applicare le conoscenze acquisite a scuola e quindi di sviluppare le competenze.

5)      Sperimentare un approccio interdisciplinare delle conoscenze acquisite: mentre si fanno i calcoli necessari per il disegno tecnico, si deve descrivere nel diario cosa si sta facendo.

6)      Sviluppare competenze di team working, relazionali ed allo stesso tempo sviluppare il senso di responsabilità: il lavoro di ciascuno contribuisce al successo del lavoro del gruppo.

7)      Fornire un’occasione in più alla scuola per praticare il cooperative learning in alternativa alla lezione frontale ed al trasferimento verbale delle conoscenze da docente a discente.

8)      Fornire un’occasione ai bambini, che non faticano ad immaginarsi astronauti, esploratori, paleontologi, di sperimentare quanto possa essere divertente fare l’inventore o l’ingegnere, senza distinzione di genere che non appartengono ai bambini della scuola primaria.
 
 
Il materiale a disposizione per ognuno dei quattro gruppi
 
 
I gruppi al lavoro
 









 
 
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